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Scambio di Coppia

Gioco di Sguardi


di Membro VIP di Annunci69.it LucasFromParis
10.05.2023    |    13.534    |    3 9.7
"Ammirai meglio il viso incantevole della sconosciuta quando le due iniziarono a baciarsi con naturalezza..."
Nelle serate al club libertino ci sono molti modi di approcciare una coppia. E’ per me molto affascinante osservare le tante diverse modalità di fare conoscenza in un luogo così fuori dagli schemi convenzionali. Un luogo dove tutti e tutte (in teoria) vanno per vivere esperienze erotiche ma dove non è affatto detto che accada. Esattamente come succede in questo sito; se piacersi in due non è affatto scontato, figurarsi in quattro! Qui parlo della forma “pura” del libertinaggio: coppia con coppia. Esistono poi anche nei locali molte situazioni differenti che includono a vario titolo i sempiterni signori singoli (che pagano profumatamente). Questo perché solo legato al mio periodo parigino. A Parigi nelle serate del week end l’ingresso è consentito SOLO alle coppie, mentre esistono serate infrasettimanali che sono più del genere gang. Queste possono avere il loro spazio perché comprendo perfettamente possano esistere le amanti di queste situazioni. Comprendo meno GLI amanti della gang, ma questo è un capitolo diverso.

Stavo dicendo di come fra coppie vi sono molte diverse opportunità di conoscersi; dipende dalla personalità e dal grado di timidezza di ciascuno. Iniziare una conversazione dal nulla non sembra così facile; la patina di ghiaccio da spezzare può ben essere più sottile rispetto ad altri contesti, ma pure esiste. Una coppia entra, si guarda inevitabilmente incontro e cerca di comprendere chi possano essere delle “prede” interessanti. Il bello in questo gioco è che, essendo appunto coppie, i ruoli di cacciatore e prede non sono affatto predeterminati come la nostra cultura vuole lo sia il gioco di seduzione tradizionale fra uomo e donna. Tutti sono (o possono essere) l’uno o l’altro a seconda del momento e della circostanza.

Ho visto spesso coppie iniziare a parlare al bar, restando sempre nel dubbio sul fatto che si conoscessero già oppure no. Un’altra situazione classica si verifica sulla pista da ballo. Si vedono queste due coppie che iniziano a guardarsi e ad avvicinarsi. Le donne si trovano esattamente una di fronte all’altra, iniziano a strusciarsi una sull’altra in modo lascivo, finchè non iniziano a baciarsi fra loro. Come se quello fosse un segnale convenuto, gli uomini iniziano anche loro ad allungare le mani. Quella sorta di danza sempre più sensuale a un certo punto conduce i quattro ad allontanarsi. Di certo vanno in una stanza a consumare la loro piccola orgia privata davanti al pubblico.

In altre situazioni invece l’impatto è, come dire, più diretto. Straight to the point! Una coppia sta semplicemente facendo sesso in una stanza e lascia la possibilità ad altri di entrare. Altre persone, altre coppie entrano a loro volta. Li osservano, attendono un cenno che manifesti la disponibilità degli altri. In alcuni casi i primi invitano semplicemente i secondi a unirsi a loro, con un cenno, un sorriso o una parola. Altrimenti l’attesa si prolunga, e così la sottile eccitazione di non sapere se “ci stiano” oppure no. Allora è la donna, sempre la donna (è la regola non scritta!) si avvicina all’altra lei e la sfiora delicatamente. Dalla reazione o meno si capisce il permesso o meno di proseguire i giochi. Che molto spesso iniziano da un contatto al femminile, più o meno spinto, fino ad arrivare spesso al famoso “scambio completo”.

Quella sera, ad Anastasia e me, accadde qualcosa di ancora differente.

Li avevo adocchiati già all’ingresso del locale, mentre stavamo ultimando le formalità per poter entrare nella SPA libertina che sarebbe stato il teatro della nostra serata. Un locale che piaceva molto sia a lei che a me e che per una volta avevamo la possibilità di frequentare assieme durante la serata “giusta”. Ogni primo sabato del mese, infatti, la Maison era aperta esclusivamente alle coppie. Si trattava sempre di serate estremamente affollate. Insomma, era una serata piena di coppie, di energia, di opportunità. Negli ultimi mesi non avevo avuto la possibilità di andarvi ma questa volta sarebbe stata la MIA serata. Anzi, la NOSTRA serata. Mia e di Anastasia. La nostra amicizia aveva fatto passi da gigante; giorno dopo giorno cresceva la stima reciproca, scoprivamo quanti avessimo in comune e quanto condividessimo uno stile e una filosofia di vita. Come dice lei, eravamo due simpatici brighella pieni di allegria, voglia di vivere e di complicità. Riuscivamo a frequentarci (sempre troppo poco per i miei gusti) e avevamo già vissuto numerose avventure piccanti. Ma quella, era davvero la nostra serata. L’avevo attesa per settimane infine ci eravamo! Il suo sorriso solare e pieno di vita mi avevano accolto fin da quando ci eravamo incontrati nel pomeriggio.

La coppia che avevo notato era proprio dietro di noi, parlavano un inglese stentato ed erano quindi stranieri. Non sapevamo di dove fossero. L’uomo era biondo con un bel viso virile incorniciato da un velo di barba. La donna era una bambolina di porcellana, con la pelle abbronzata e un piercing proprio al lato della bocca. Li perdemmo poi di vista, iniziando i nostri giri per il locale che, come detto, era gremito di coppie. Iniziammo come sempre da un lungo momento nella grande vasca colma di acqua calda e bollicine. Io mi sentivo perfettamente a mio agio. Non avrei voluto trovarmi in alcun altro luogo al mondo e in compagnia di alcuna altra donna. La mia complice era semplicemente strepitosa. Una giovane donna nel fiore della sua essenza femminile.

Completamente a suo agio nella sua nudità, non si era neppure avviluppata nell’asciugamano come facevano quasi tutte le altre donne. Mostrava il suo corpo con naturalezza, senza ostentazione. Ma attirava su di se lo sguardo di tutti: lo attirava sulle cosce lunghe e muscolose, sulla curva della sua schiena, sul suo seno orgogliosamente eretto. Lo attirava sul suo “signor culo” (parole sue) che era un inno alla vita, alla femminilità e alla perfezione. Attirava gli sguardi di tutti, ma in primis il mio. Non riuscivo letteralmente a staccarle gli occhi di dosso. In acqua eravamo semplicemente appiccicati l’uno all’altro. Con le mani percorrevo senza posa tutto il suo corpo. La mia bocca era incapace di staccarmi dalla sua, se non per fissarla come se volessi scrutarle dentro l’anima. Provavo una sensazione di beatitudine e provavo gratitudine verso la vita e verso il dono che mi aveva fatto. Il dono prezioso dell’amicizia di Anastasia. Un’amicizia che era una vera connessione di corpo, di mente e soprattutto di emozioni condivise.

Iniziammo ad aggirarci nel piccolo dedalo di corridoi e di stanze, tenendoci silenziosamente per mano. Non mi volevo allontanare neppure di un metro. L’animazione era già forte. Nella luce soffusa vedevamo corpi intrecciati nel rituale orgiastico del sesso. Rispetto ad altre serate e altri locali, in cui avevo notato poca energia e poca voglia di mettersi in gioco la situazione della Maison quel sabato sera era decisamente promettente. Però avevo prima di tutto voglia di lei; avevo voglia del suo corpo. Quel primo momento sarebbe stato solamente nostro. Lei, come se mi leggesse dentro, aveva la stessa intenzione. Certo, eravamo lì per giocare, scambiare, vivere esperienze con sconosciuti. Ma questo nulla toglieva al desiderio reciproco che divorava me e, come lessi a mio volta nel suo sguardo fattosi languido come quello di una gattina in calore, divorava lei con la stessa intensità.

Ci installammo quindi in un angolo, restando ovviamente alla vista di tutti. L’esibizionismo faceva parte delle nostre numerose perversioni! Sdraiato su di lei fu un piacere immenso avvertire tutto il suo corpo a contatto con il mio, le sue gambe già mi abbracciavano mentre continuavo a tormentarla di baci sulla bocca. Adoravo il suo modo di baciare: sempre lento, misurato, mai frettoloso. Dava perfettamente la misura di quando godesse ogni istante di quel contatto così intimo. Scesi poi giù lungo il seno, lungo i capezzoli che la mia donna amava fossero aspirati con forza e mordicchiati. Alla fine arrivai proprio dove volevo. Proprio ì. Proprio fra le sue gambe che docili si aprivano a mostrarmi la figa già lucida e profumata di eccitazione. Avevo nel tempo imparato come darle piacere. Avevo imparato a conoscere quello che la faceva veramente impazzire. Non era più un complicato rebus da risolvere, leccare Anastasia. Era un rituale che sapevo ora padroneggiare. Volevo il suo orgasmo. Volevo che lo avesse davanti a tutti. Ormai ero capace di avvertire i fremiti crescenti del suo corpo, il suo inarcarsi, i movimenti sempre più convulsi. Adoravo quella stretta potente delle sue cosce attorno alla testa, quella morsa incontrollata e quel tremito che come onde la attraversavano. Era così bella in quell’istante. Da perdere il senno. Non le diedi neppure il tempo di succhiarmelo. Era tanta la voglia di entrare in lei che, appena si fu ripresa, scivolai in quella figa così stretta, così accogliente. Era lei che mi accoglieva in sé completamente. Ci scopammo a lungo. Tanti si fermarono a guardarci, rapiti dallo spettacolo della sua energia femminile e dalla connessione che emanava dalla nostra coppia.

Solo più tardi, dopo aver mangiato qualcosa, ripartimmo per un secondo giro di esplorazione. Questa volta eravamo decisamente in caccia! Due brighella allegri carichi! Eravamo in cerca di una situazione che ci intrigasse e nella quale fossimo i benvenuti. Beh considerando la bellezza e la giovane età della mia complice sarebbe stato assai difficile essere respinti. Vedemmo molti gruppo però già costituiti e non eravamo ancora sicuri di dove volessimo buttarci. Il via vai delle coppie lungo i corridoi era simile a una lenta risacca che ondulava al ritmo delle energie, dei gemiti e del godimento che risuonavano in ogni dove.

Poi accadde. Arrivò l’istante magico. Quello che non viene programmato, che non può essere programmato. Il momento supremo che io amo più di ogni altra cosa. Quel lampo che non si può descrivere (anche se qui ci provo) ma solo provare.
Eravamo indecisi sul corridoio, e incrociammo la coppia dell’ingresso. Il tempo mi sembrò arrestarsi e dilatarsi. Tutte le altre persone che affollavano il luogo divennero improvvisamente ombre sfocate e indistinte. In questa foschia loro due erano le sole sagome che si distinguevano. Guardai lui, lui guardò me. In una frazione di secondo fu detto tutto. Un dialogo muto, eppure vivido e chiarissimo. Non mi voltai neppure verso Anastasia per chiederle una conferma. Avvertivo fino a che punto quello sguardo suggellasse un patto, che tutto fosse già deciso. Che tutte le tessere improvvisamente andassero al posto giusto. Ci scambiammo solo un goffo “Hi!” che in quel momento appariva incongruo e del tutto superfluo. Les jeux sont fait!

Una delle stanze si trovava immediatamente dietro le mie spalle. Senza aggiungere altro vi entrammo tutti e quattro. La porta si chiuse dietro di noi. Altre persone ci osservavano da dietro le sbarre, ma quel momento era solamente per noi. Le due ragazze erano inginocchiate sull’ampio letto, una di fronte all’altra. Ammirai meglio il viso incantevole della sconosciuta quando le due iniziarono a baciarsi con naturalezza. C’era qualcosa di magico in questa armonia improvvisa con persone di cui non sapevamo nulla. Eravamo solamente due donne e due uomini che volevano darsi piacere. Dai baci passarono poi a toccarsi a vicenda il seno, e poi a leccarlo. Io mi trovavo dietro Anastasia e il biondo dietro la sua donna, come si fa in genere in questi casi. Poi lo vidi allungare la mano educatamente a sfiorare la mia complice e io feci altrettanto con lei. Noi due maschi eravamo estremamente attratti l’uno dalla donna dell’altro; infatti vidi lui che iniziava a baciare con passione Anastasia. Lei rispose con trasporto e non ebbi più remore ad avvicinarmi anche io alla bellissima straniera.

Fu una delle migliori esperienze di sesso a quattro; di certo la migliore che avevo avuto con la mia complice. I nostri nuovi amici erano carichi di passione e di energia. Non capita sempre, ma loro erano davvero allineati nel loro modo di giocare. Si davano e si spendevano allo stesso modo. Vedevo lei godere come mai l’avevo vista godere con un partner occasionale ed io ero completamente preso dalla ragazza straniera. Il suo corpo era piccolo, compatto, tonico. Esattamente ciò che piace a me. Soprattutto, non capita sempre in queste situazioni, io a lei piacevo davvero. Non stava giocando con me per compiacere il suo compagno, ma perché ne aveva voglia. I baci fra noi erano caldissimi, la sua bocca costantemente incollata alla mia, la sua lingua guizzava rapida eppure morbida.

Eravamo in ginocchio uno di fronte all' altro, tutti incastrati a fianco degli altri due, concentrati in meno di un metro!🤣. La sensuale sconosciuta si abbassò repentinamente e il mio cazzo sparì immediatamente nella sua bocca avida. Mi voltai alla mia sinistra e vidi Anastasia che, anche lei, teneva golosamente fra le labbra il suo partner occasionale. Sapevo perfettamente quali sensazioni vellutate stava provando lui. Sapevo quando abile e sapiente fosse la bocca della mia Anastasia. Poi presi un po' di spazio, in fondo quel letto era lungo almeno quattro metri, che diamine! Mi avvicinai alla sua figa: la trovai bellissima. Piccola, con una fessura delicata e le labbra perfettamente disegnate a incorniciare un clitoride appena visibile. Volevo anche io ricambiare la coccola bagnata che mi era stata data e con calma la assaggiai. Aveva un sapore di pulito e di eccitazione femminile. Con le mani non smettevo di accarezzarle i seni, oppure la aprivo delicatamente per passare la punta della lingua sempre più dentro. La sentivo sussultare e gemere. Quando poi alzai lo sguardo per un istante, vidi che ero perfettamente allineato con l'altro uomo. Anche lui aveva la testa fra le cosce della mia complice. Era bellissimo guardarla in quel momento. Lei è molto esigente su questo particolare aspetto della sessualità. Mi aveva spesso confidato quanto "pochi uomini la sapessero leccare bene". Nel guardarla ebbi però la conferma che lo straniero fosse fra questi. Si stava trovando benissimo anche lei.

Quando infine la sconosciuta mi porse un preservativo avvertii ancora una fortissima eccitazione. Mi voleva. Volevo essere scopata. Mi voleva dentro di sé. Girata a pecora, la mia visuale era semplicemente paradisiaca. Culo, schiena, cosce. Completamente inarcata, con il viso in basso. Pronta. Fu così che iniziai a scoparla. Con forza, con le stessa energia che avvertivo scorrere in lei. In realtà il livello di energia di tutti e quattro era estremamente elevata. In quel momento si faceva dominare, le ragazze vennero disposte fianco a fianco. La sculacciai su quel culo durissimo. Prima era un gesto solo accennato, ma poi i colpi risuonarono secchi nella stanza Nel contempo ammiravo Anastasia oscillare sotto i colpi passionali del biondo. Ci stringemmo la mano e ci guardammo negli occhi. Poi mi disse di sdraiarmi, perché voleva prendere lei il controllo. Glielo cedetti con piacere e venni letteralmente scopato dalla ragazza, che continuava a chinarsi per baciarmi ancora e ancora.
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